Descrizione
Nel 2015 li abbiamo conosciuti con due brani che nel loro sound avevano dei ricordi anni ’90 inizio 2000 che si mescolano con l’hip hop ed il suono elettronico, quei due brani erano “24/7” e “Loveless” e loro sono i varesini Belize che il 3 giugno pubblicheranno per Ghost Records / Self il loro primo album intitolato “Spazioperso”.
Da “24/7” e “Loveless” i Belize hanno continuato la loro personale ricerca attraverso i suoni tra hip hop, trip hop, indie-rock e stupiscono per le scelte sonore e testuali.
Si parla di attualità di atmosfere cittadine e di voglia di guardare fuori, osservare il mondo. Il sound della band non smentisce le scelte dei primi singoli (che uscirono anche in una limited edition in cassetta – MC sempre edita da Ghost Records), si viaggia attraverso suoni che furono del trip-hop ma il tutto è aggiornato ad oggi.
Quel richiamo a quel tipo di suono che fu grande a cavallo tra anni ’90 e 2000 è vivo e vegeto ma si è aggiornato attraverso lo sviluppo delle radici hip hop e scelte di elettronica che citano anche il mondo della drum&bass e dell’elettronica più attuale.
Disco veramente moderno e sfaccettato. “Spazioperso” è un lavoro particolare per il mercato italiano con un lirismo “street” che conquista per come è in grado di raccontarsi attraverso atmosfere cupe (talvolta quasi “scazzate”) passando poi per momenti meno rinchiusi in se stessi ma comunque notturni. Questo è il mondo di Belize, un mondo che sembra voler raccontare la notte e le vite che la animano in cui chi ascolta facilmente troverà anche la sua quotidianità.
”Spazioperso” è la nostra valvola di sfogo, lavoriamo e viviamo più o meno tutti a Milano e ogni weekend da due anni a questa parte ci siamo trovati in un garage a Varese, a sfogare le nostre ansie, ma anche solo per divertirci senza pensare ad altro. Quello che ne esce, secondo me, riflette molto queste cose, sia nei testi dove un argomento ricorrente è appunto la vita nella “città”, sia nella parte ritmica/musicale, a volte catatonica con un mix dub e trip-hop e a volte più divertente e spensierata, a volte nel garage volevamo rilassarci e a volte volevamo saltare. E’ un disco che sentiamo molto nostro, lo abbiamo fatto quasi interamente da soli con i nostri amici.” Riccardo (Belize 2016)
È un mondo fatto di tantissimi elementi diversi; ci sono le chitarre, c’è l’elettronica, c’è il rap, c’è il breakbeat, c’è la drum’n’bass, c’è il cantato melodico, c’è il cantato claustrofobico, c’è la notte ed i suoi discorsi metafisici, c’è la calma e c’è la frenesia. Tutti gli elementi sono miscelati da Riccardo & co. in modo magistrale in undici brani che sono undici mondi che scorrono attraverso le immagini che sono in grado di creare durante l’ascolto.
Anche l’estetica di Belize ha un’importanza fondamentale nel progetto, dai video alla copertina tutto segue un preciso percorso. L’immagine di copertina ad esempio, rappresenta due simboli di fortuna; uno occidentale (la dea bendata) e uno orientale (il gatto Maneki Neko) disegnati da Aloha Project. ““Spazioperso””, spiega Riccardo, “vuol dire appunto cambiare i propri luoghi, perdere quelli passati per trovarne di nuovi in cerca, come si dice, di fortuna. Nello specifico, la statua si lega all’apertura del disco “Check In”, agli amici che scappano dall’Italia in cerca di fortuna, mentre il gatto con “CV” è in riferimento a Chinatown.”