Descrizione
Il primo che fa la battuta sull’omonimo pezzo di Renato Zero è squalificato, ma avrà comunque la possibilità di ascoltarsi uno dei lavori più affascinanti in uscita in questa prima parte dell’anno. E non pensiate che stiamo esagerando, perché certe cose si riconoscono immediatamente e l’album di debutto de Il Triangolo, terzetto di Luino, ha ciò che serve per giustificare le belle parole che accompagneranno Tutte le canzoni. Un disco che segna l’inizio della loro collaborazione con Ghost Records, la label varesina che, a dieci anni dal proprio debutto con la compilation Ghost Town – 13 Songs From The Lake’s County, ritorna finalmente a produrre un gruppo locale. Composto da Marco Ulcigrai alla chitarra e voce, Thomas Paganini al basso e cori e da Mauro Campoleoni alla batteria e percussioni, Il Triangolo è balzato all’onore delle cronache vincendo un concorso musicale per artisti emergenti del progetto Notturno Giovani, un progetto realizzato dal Comune di Varese nell’ambito nell’ambito di “Giovani Energie In Comune”, promosso dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI -Associazione Nazionale Comuni Italiani, per promuovere la musica indipendente.
Spiegano i tre: «Siamo amici da sempre, ma arriviamo da esperienze musicali diverse. Alla fine del 2010, quando abbiamo deciso di iniziare questo progetto, abbiamo da subito percepito nuove energie e nuove idee. Ascoltiamo Celentano e i Pulp, De Andrè e i Ramones, crediamo nella giovinezza e parliamo dell’amore».
I quattro nomi citati potrebbero quasi bastare per definire la loro musica e le dieci canzoni del disco: la semplicità melodica (ma rabbiosa) dei finti fratellini newyorchesi, l’enfasi vocale del gruppo di Jarvis Cocker, l’italianità del molleggiato e di Faber. Ci piace aggiungere alla tavolozza dei colori anche un marcato e innocente retrogusto beat anni Sessanta, che ricorda esperienze irripetibili come quelle della tarda Equipe 84 o delle Orme di Ad Gloriam, e un gusto morriconiano per certe atmosfere western, come succede soprattutto nelle splendide Johnny («È una canzone divisa a metà. La prima parte descrive un cowboy, un eroe dei fumetti, un “eroe cattivo”, alla Diabolik, mentre nella seconda ci si accorge che Johnny non è altro che l’immaginazione di un bambino, che fa i capricci davanti alla mamma, perché vuole continuare a giocare. È una canzone dedicata alla mamma») e Canzone per un soldato, una C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones per il 2012. Nessuna pietà per quelli che odiano gli anni ’60 – e citiamo un altro dei pezzi migliori – è il monito per difendere strenuamente una scelta stilistica che predilige un momento di grande intensità culturale, anche e soprattutto italiana. Non solo a livello musicale, ma anche lirico, con la scelta di comporre dei testi che sembrano rimandare ai dorati Sixties anche e soprattutto per l’uso di certi vocaboli e la costruzione della metrica.
Il totale della visione artistica de Il Triangolo, però, non è solo composto da pezzi come Battisti («Vuole essere una canzone sbarazzina, da ascoltare d’estate») o la già citata Nessuna pietà…, ma offre anche momenti più intimi e maturi come la bellissima Le forbici («È una delle canzoni più vecchie del disco, ci accompagna da sempre e ha contribuito a consolidare alcuni aspetti del nostro sound. Parla della morte di una prostituta»), Quando Isacco gridò contro il popolo («È sicuramente la canzone più significativa del disco, parla del nostro amico Isaac, l’abbiamo scritta per lui») e Canzone per una ragazza libera («Come altre all’interno del disco, parla della giovinezza che se ne va, ma è l’unica che tratta questo argomento dal punto di vista di qualcuno già cresciuto, già realizzato»). Aggiungiamo Giurami, La primavera e Una sola preghiera e abbiamo citato Tutte le canzoni. È il minimo che tocca fare con un debutto del genere.
Alla produzione del disco ha collaborato anche Filippo Perfido di Gamma Pop, che si è occupato in particolare della produzione dei contenuti video legati alla band. Il Triangolo sarà in tour da aprile e che con date organizzate da Big Fish (Afterhours, Baustelle, Eugenio Finardi, Marlene Kuntz e altri).