Descrizione
Duccio Simbeni (voce e chitarra) a proposito di A Sky With No Stars
A SKY WITH NO STARS:
La title track che apre il disco. Lunghi crescendo martellanti, resi ancor più spigolosi da ripetute “frustate” di violini, che fanno da incipit ad aperture melodiche fluide e sognanti. Una via di fuga da questo mondo così tecnologico e poco attento all’ambiente.
15th OF AUGUST:
Il giorno più caldo e festivo dell’anno si trasforma in un ricordo melanconico e nostalgico per un amore sfumato troppo presto. A livello ritmico una canzone tra le più spedite dell’album, con un finale strumentale in continuo crescendo. Una particolarità: la presenza di un sitar, che compare d’improvviso e rompe gli schemi a metà canzone, come se nulla fosse.
SUMMER TEENAGE GIRL:
Il primo singolo estratto dall’album. Un ritmo locomotiva in 4/4 e le chitarre distorte che si appiccicano alla melodia onnipresente. Le parole ricordano i vecchi tempi che furono: le vacanze al mare, i primi amori, le birre con gli amici, il tutto confezionato da coretti uhshallalla che ci proiettano direttamente nella sala prove dei fratelli Wilson.
FIND OUT YOUR 60’S:
Il cavallo di battaglia dei “canadesi”. Un vero e proprio inno agli anni 60, o meglio, alla nostra percezione degli anni 60. Ci sono i dischi in vinile e i suoni analogici, i Beach Boys, i canyons e i balli sotto il chiaro di luna. Non potevano certo mancare i coretti. Una canzone che fa miele da tutte le parti, in cui le citazioni sono d’obbligo.
OUT OF ORDER:
Un wha wha che fa da intro ad un pezzo che è una via di mezzo tra una ballata e un qualcosa di più. Il tutto condito da un dolcificante melodico che ne esalta la sapidità con una strizzata d’occhio alla scena emo più pacifica. Esistono dei giorni in cui ti va tutto storto, in cui vorresti scomparire da tutto e da tutti, nasconderti e prendere atto di essere “out of order”.
LAST REVENGE OF THE NERDS:
Il pezzo sicuramente più tirato dell’album, con un ritornello che e’ una vera macchina da guerra e un finale epico. Ma quanto e’ affascinante il mondo dei “losers”. Dalla camera da letto (in cui non può mancare il poster di Ritorno Al Futuro) spuntano all’improvviso i protagonisti di “Goonies”, Sloth compreso, che in una sorta di alleanza cosmica, si uniscono alla dichiarazione di guerra al mondo esterno tanto odiato quanto estraneo.
VENUS:
La vera ballata dell’album. A livello ritmico le chitarre si intersecano ripetutamente, mentre i violini accompagnano la melodia verso una ritornello distorto, ma sempre dolce e luminoso. Quello che viene cantato qui è un amore sotto un cielo stellato, un amore che piano piano spicca il volo verso lo spazio interstellare, i pianeti e le galassie più lontane, uno spazio dove i sogni possono diventare realtà.
THE NORTH SIDE OF SUMMER
La città vuota, in piena estate, sotto un sole che incendia le strade non e’ il massimo. Perché allora non levarsi i panni di cittadino e vestirsi da contadino provetto?. Il crescendo martellante, che anticipa un ritornello più sincopato, riflette proprio questo parallelismo città/campagna. Il finale tutto strumentale, che si apre con una botta di chitarre distorte, arriva quasi come una liberazione.
LOVE STORY ON THE MOON
Il brano forse che si discosta di più da quelli presenti nell’album. Caratterizzata da una forte gioco di effetti e suoni di contorno, la canzone presenta una struttura atipica rispetto ai brani dei Canadians. Lei e’ una ragazza infelice che si addormenta sempre davanti alla TV. Lui sta aspettando ancora il suo momento, ma ha ormai perso la speranza. Quale momento più bello e affascinante per risolvere i loro problemi se non incontrarsi in sogno sulla luna?
ODE TO THE SEASON
Un 6/8 che la dice tutta sulle influenze dei Canadians. Ritornelli che si incollano in bocca e melodie difficilmente scordabili. Tutto liscio e fluido, senza dimenticare i tanto amati coretti che vanno a chiudere il cerchio. Il testo e’ una vera e propria ode alla stagione, una sorta di auspicio a rimanere sempre così, a mantenere sempre le sue caratteristiche, i suoi suoni e i suoi colori, per evitare al tempo di scorrere via veloce.
GOOD NEWS
La traccia di chiusura si sposta verso sonorità più elaborate e per questo meno intuitive. Il brano è una lunga camminata, caratterizzata dalla marcetta di batteria che ne scandisce i passi, verso il tanto atteso finale: un esplosione di suoni distorti, delay, e arpeggiatori che ci guidano verso il post-rock più melodico e struggente. Per quanto riguarda il testo, a chiudere ogni discorso lasciato aperto, viene ripreso il tema iniziale della rivalità moderno/tecnologico VS ambiente/natura e la fine dell’età contemporanea, accolta come buona notizia.